Mafia e racket, danni al pub Di Martino.

Pubblicato il da Le Ali della libertà

Da piu' di un anno non e' piu' il proprietario di uno dei pub piu' famosi di Palermo, ma Andrea Di Martino continua a restare nel mirino di Cosa nostra. Dopo il primo danneggiamento, avvenuto nel maggio scorso, per convincerlo a pagare il pizzo, l'imprenditore, che nell'agosto 2007 ha ceduto le quote della societa' alla figlia Alessia, ha denunciato i suoi taglieggiatori che pochi giorni fa sono finiti in carcere. Una decisione non gradita da Cosa nostra, che ieri mattina e' tornata a colpire il pub, in pieno centro a Palermo. Questa volta, in maniera piu' eclatante, bruciano una Fiat Uno rubata proprio a due passi dal bar, provocando cosi' seri danni alla struttura. Andrea Di Martino formalmente non e' piu' il proprietario, ma continua a frquentare il pub di via Mazzini.

Anche questa mattina e' li'. Quando vede i giornalisti non vuole parlare, ma tiene a precisare piu' volte di non "essere piu' il proprietario del pub". "Come lo devo dire - ha spiegato visiblmente agitato - che il bar non e' piu' mio? Sono altri i proprietari. Vedete? Sto anche pagando il caffe'...". Ma sa anche che i boss mafiosi del mandamento di Borgo Vecchio hanno proprio lui nel mirino. Fu cosi' anche nei mesi scorsi, quando, pur avendo ceduto l'attivita', sono andati a da lui a chiedere il pizzo. E per 'convincerlo', gli hanno bruciato una pedana dal bar. Lui, per tutta risposta, ha denunciato tutto alla Polizia. E la scorsa settimana e' scattata la retata. A finire in carcere furono Maurizio Spataro, Michele Siracusa e Calogero Pillitteri. La notte scorsa la nuova intimidazione. "Se dico di non avere paura - spiega- direi una bugia. Ma continuo a dire che non sono piu' io il proprietario".

 

Alla domanda su chi puo' essere stato a lanciare il nuovo avvertimento, Andrea Di Martino allarga le braccia: "Saranno i peggiori, i figli, i nipoti dei capi. Insomma, gli ultimi degli
ultimi. Cosa volete che vi dica ancora?". E' lo stesso Di Martino a spiegare ai cronisti che a chiamarlo, tra ieri e oggi,l sono stati solo alcune associazioni, come 'Addiopizzo' e 'Libero Futuro'. Ma le istituzioni no. Non lo dice a chiare lettere, pero' si sente solo. E poi spiega che dopo le denunce, nella sua nuova attivita', commercio via internet, "non mette piede nessuno da almeno una settimana".

Fonte: adnkronos

www.addiopizzo.org
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post